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Il fiume Isonzo: un corridoio ecologico nel cuore del Friuli Venezia Giulia

Fiume Tagliamento - Friuli - Terra

Il fiume Isonzo, che scorre tra la Slovenia e il Friuli Venezia Giulia, rappresenta un importante corridoio ecologico che collega le Alpi Giulie al Mare Adriatico. Questo fiume, con i suoi 136 chilometri di lunghezza, è noto per la sua biodiversità e il ruolo cruciale che svolge nell’ecosistema locale. La sua foce, vicino a Grado, è parte di una vasta area protetta che include la Laguna di Grado, un habitat unico per numerose specie di uccelli e pesci.

 

La storia del fiume Isonzo

L’Isonzo, il cui nome deriva dal celtico Eson, è il secondo fiume per portata del Triveneto, alimentato costantemente dalle sorgenti del Carso.

Nasce dal Val Trenta in Slovenia e attraversa il Friuli Venezia Giulia per poi sfociare nell’Adriatico. Fin dall’antichità ha avuto numerosi nomi e ha visto il susseguirsi di popolazioni e di battaglie: fu teatro di scontri tra Cristiani e Pagani, ma è soprattutto noto per le dodici battaglie della Prima Guerra Mondiale che portarono il suo nome e lasciarono segni indelebili sul territorio.

L’antica leggenda bisiaca dei “Tre Fradei” racconta le origini di questo corso acquatico: Isonzo, Drava e Sava erano tre fratelli, che vivevano su un monte.

I tre fratelli un giorno decisero di fare una scommessa: chi riuscirà per primo a raggiungere il mare?

Il papà, che aveva assistito alla proposta, decise di fornire aiuto ai suoi figli, facendo dei doni: Drava ricevette un piccone, Sava un’ascia e Isonzo della scarpe ferrate, con la raccomandazione di partire contemporaneamente all’alba.

Giunto il momento, Isonzo si rese conto che le due sorelle in realtà erano già partire e, pieno d’ira, iniziò a tirare calci alle rocce, finché a mezzogiorno, sfinito, decise di arrendersi e di dirigersi lentamente verso il mare.

Il padre, che osservò tutto attentamente, decise di premiare l’onestà del figlio Isonzo, concedendogli di gettarsi nel mare, non permettendolo alle due sorelle, a cui venne concesso di sfociare solamente in un fiume più grande, il Danubio.

Lungo il suo corso e nelle aree circostanti si incontrano resti di castellieri preistorici, testimonianze di Romani, Longobardi e Bizantini, oltre a rocche medievali e fortificazioni veneziane e austriache che raccontano secoli di storia. 

L’importanza per il territorio

Il fiume Isonzo non è solo un elemento naturale di grande bellezza, ma anche una risorsa fondamentale per il territorio. Conosciuto in Slovenia come Soča, è celebre per le sue acque verde smeraldo, che scorrono per oltre 130 chilometri tra montagne, valli e pianure.  Con le sue correnti contribuisce significativamente alla ricarica delle falde acquifere della pianura friulana, garantendo acqua potabile per migliaia di abitanti.

Attraversando paesaggi che alternano montagne scoscese, valli incantate e pianure fertili, l’Isonzo contribuisce in modo essenziale alla ricarica delle falde acquifere della pianura friulana. Il suo bacino è di circa 3.400 chilometri quadrati, e riveste un ruolo cruciale per l’ecosistema locale, ospitando numerose specie di pesci e uccelli, tra cui la trota marmorata e l’airone cenerino.

Inoltre, l’Isonzo è una fonte di energia idroelettrica:  lungo il tratto sloveno del fiume sorgono numerose centrali idroelettriche, tra cui quelle di Doblar, Plave e Solkan. Questi impianti, gestiti da Soške Elektrarne Nova Gorica, sfruttano la forza dell’acqua per produrre energia elettrica pulita, garantendo un contributo significativo alla rete energetica del Paese. 

La combinazione di valore paesaggistico, risorsa idrica strategica e produzione energetica rende l’Isonzo un esempio di un equilibrio tra natura, economia e comunità locali.

Il Sentiero della Pace per un turismo responsabile 

Tra gli elementi che hanno contribuito a questo successo, spiccano le storie legate al fiume Isonzo lungo il Sentiero della Pace, un percorso di 420 km, suddivisi in 25 tappe, di cui 13 in Slovenia e 12 in Friuli Venezia Giulia. Questo percorso, che attraversa la valle, è un vero e proprio viaggio emotivo e storico, che racconta le vicende legate alla Prima Guerra Mondiale e ai suoi effetti sulla regione.

Oggi il Sentiero della Pace è diventato anche un simbolo di riconciliazione e di riflessione, unendo la memoria del passato alla valorizzazione del presente. Lungo il percorso, i visitatori possono ammirare panorami spettacolari sulle acque smeraldo dell’Isonzo, attraversare piccoli borghi ricchi di tradizioni e scoprire eccellenze enogastronomiche locali che raccontano l’identità culturale della valle.

La combinazione di storia, natura e sostenibilità ha reso la Valle dell’Isonzo un modello di turismo responsabile, capace di attrarre visitatori interessati a scoprire la bellezza e la profondità di questo luogo speciale. Il riconoscimento EDEN è un tributo a questo impegno, sottolineando come la valle sia riuscita a preservare il suo patrimonio culturale e ambientale, offrendo al contempo un’esperienza turistica di alta qualità.

Per avere maggiori informazioni sul Sentiero della Pace consulta la pagina web ufficiale

 

Il nostro allevamento a San Canzian d’Isonzo

Il fiume Isonzo, con la sua importanza ecologica e storica, rappresenta un elemento naturale fondamentale per il territorio del Friuli Venezia Giulia. Non a caso il nostro allevamento è ospitato nelle terre bagnate dall’Isonzo. Situato a San Canzian d’Isonzo, viene direttamente attraversato dalle acque del fiume, che garantiscono un’elevata qualità del nutrimento destinato ai nostri animali.

Questo fiume simboleggia l’impegno per la sostenibilità e la qualità, due elementi su cui si fonda la nostra filosofia. La presenza del nostro allevamento in prossimità del fiume Isonzo è un passo che ci consente di essere ancora più vicini alla nostra visione, prendendoci cura di ogni passaggio che porta i nostri prodotti sulle tavole dei clienti.

Con questa iniziativa, abbiamo consolidato ulteriormente il controllo su tutta la filiera, seguendo ogni fase con dedizione e responsabilità.

La filiera corta e controllata, dove gli animali sono allevati e lavorati localmente, riflette lo stesso rispetto per l’ambiente e la comunità che la Valle dell’Isonzo ha dimostrato nel suo sviluppo turistico sostenibile.  Un approccio che non è solo un modo di produrre, ma un vero percorso di valori condivisi con la comunità e il territorio che ci ospita.

Scopri di più sul nostro allevamento e sulla filiera corta e controllata

Il valore di un territorio da preservare

In un’epoca in cui la sostenibilità e la consapevolezza ambientale sono diventate esigenze imprescindibili, crediamo che il rispetto per la natura e la valorizzazione delle tradizioni locali siano la strada migliore per costruire un futuro più giusto e autentico. Questo legame tra natura e tradizione consolida l’importanza di un approccio etico e responsabile nella produzione di carni di alta qualità, garantendo un impatto positivo sia sull’ambiente che sull’economia locale. 

Noi del Salumificio Pantarotto non ci limitiamo a produrre salumi: ci sentiamo parte di una storia che si rinnova, di un’economia che sostiene le comunità e di un paesaggio che merita di essere custodito. Proprio come hanno fatto le acque instancabili del fiume Isonzo, che da secoli nutrono la terra e raccontano la memoria di chi l’ha abitata.

Scegliere i nostri prodotti significa non solo portare in tavola il meglio della tradizione friulana, ma anche sostenere un modello produttivo etico e responsabile, capace di generare valore per l’ambiente, l’economia e le persone che ogni giorno rendono possibile questa storia.

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